giovedì, Marzo 28, 2024
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Vertenza Sogesid: sciopero lavoratori davanti al ministero dell’Ambiente

Oltre 300 dipendenti della società, hanno protestato oggi davanti la sede del Ministero dell’Ambiente di Via Cristoforo Colombo a Roma, contro le misure messe in atto dal Ministro Costa. Ad essere in pericolo è il futuro di 500 lavoratori. Secondo quanto spiega la Uiltec, unione italiana lavoratori tessile energia chimica, il ministro Costa, dapprima a mezzo stampa e nelle audizioni alla Camera e al Senato, e successivamente nell’Atto di indirizzo sulle priorità politiche del Ministero da lui guidato, ha espresso la volontà di non avvalersi più del personale della società in house del ministero.

“Sono lavoratori altamente qualificati, laureati e tecnici, selezionati attraverso procedure di evidenza pubblica proprio per fornire assistenza tecnica specialistica al Ministero e, da almeno 15 anni nell’ombra, garantiscono il funzionamento degli uffici del Ministero stesso e contribuiscono all’attuazione delle politiche ambientali del nostro Paese” ha dichiarato Marco Pantò, segretario regionale della Uiltec Roma Lazio.

I dimostranti sono stati ignorati dal Ministro, arrivato al dicastero in tarda mattinata.
Anche il segretario generale del Ministero, Silvana Riccio, che dapprima aveva concordato con i sindacati di ricevere una delegazione dei manifestanti, ha successivamente comunicato che non avrebbe ricevuto nessuno nella giornata.

“Un comportamento estremamente grave” affermano unitariamente i sindacati che hanno proclamato un’ulteriore giornata di sciopero per il 15 ottobre e la continuazione delle forme di mobilitazione.

Le rassicurazioni del presidente della Sogesid, Enrico Biscaglia, e del capo di Gabinetto del Ministero, Pierluigi Petrillo, nell’incontro con i sindacati del 3 ottobre u.s. non hanno trovato alcun riscontro né alcuna garanzia. Il Ministro continua a negare, tramite dichiarazioni mediatica, qualsiasi possibilità di internalizzazione del personale Sogesid, giudicandola incostituzionale, mentre in passato attraverso atti legislativi ad hoc il personale di altre società private a totale partecipazione pubblica è stato assorbito in pubbliche amministrazioni o in enti pubblici. “E’ evidente che manchi la volontà politica che consenta di riconoscere il lavoro svolto da numerosi anni e la professionalità del personale Sogesid, spesso inquadrato a un livello molto inferiore rispetto alle mansioni effettivamente svolte” continua Marco Panto’.

“C’è bisogno, che il governo impegnato nei proclami politici sulla difesa dei cittadini e sulla protezione delle frontiere, si occupi realmente di difendere i bisogni e i diritti dei lavoratori, rispettando la dignità del lavoro di quanti da anni operano per l’ambiente”.